
“Ho alzato la voce, non in modo da poter urlare, ma in modo da poter far sentire quelli senza voce. Non possiamo avere successo quando metà di noi rimane indietro.” – MALALA YOUSAFZAI
Hai presente quei momenti dove pensi di non avere voce in capitolo su una data questione e senti quel senso di insoddisfazione misto a frustrazione senza sapere effettivamente come cambiare le cose? A volte può capitare di vivere una situazione in cui ci si sente impotenti e se anche tu ti sei trovata in questa condizione almeno una volta nella tua vita (e personalmente a me è capitato talmente spesso da averne perso il conto!) sappi di non essere sola.
Attualmente noi donne siamo più soggette a esercitare solo in parte il nostro potere personale e lo stesso accade con le nostre scelte. Veniamo viste come qualcosa su cui decidere, qualcuno di cui prendersi cura, membri della società che si sacrificano per le generazioni future. Ma questo scenario ci appartiene davvero?
In questo articolo desidero parlarti proprio di questo con l’intento di generare consapevolezza in chi lo legge, poiché se sei arrivata a scorrere queste righe, probabilmente si tratta di una riflessione che riguarda anche te. Ti invito a prenderti qualche minuto per saperne di più e formulare così il tuo pensiero per attuare il cambiamento che meriti.
Ho pensato di offrirti la possibilità di leggere questo articolo in pochi minuti, guardarlo o ascoltarlo attraverso il video YouTube e il podcast che trovi di seguito.
Cominciamo la strada verso la tua indipendenza facendo prima chiarezza
La strada verso la tua indipendenza può essere irta di ostacoli semplicemente perché probabilmente nessuno ti ha insegnato a esserlo sul serio. Viviamo in un mondo talmente pieno di possibilità che sarebbe davvero un peccato sprecarle, ma a volte sembra che per molte donne ci sia quasi una legge non scritta dove ci si aspetta qualcosa. Magari può riguardare la scelta tra carriera e famiglia, oppure fare sacrifici per il bene di qualcun altro, o ancora può trattarsi di come ci poniamo con gli altri. Ci si aspetta che viviamo con umiltà e modestia, due parole che in molti casi vengono usate per ricordarci di dover stare al nostro posto e quasi mai quel posto riguarda un ruolo ai vertici di un’azienda, di uno stato, o di qualunque altra posizione di potere.
Spesso non ci si rende nemmeno conto se certi pensieri ci appartengono o meno, sono diventati la normalità e fa quasi più strano avere delle ambizioni; infatti, quando ne abbiamo tendiamo a lavorare il triplo pur di sentirci meritevoli di ottenerlo. Per questo motivo trovo sia importante allenare il pensiero personale, così da discostarsi da tutto ciò che senti non appartenerti sul serio e non sentire più quel senso di colpa opprimente che in qualche modo ti porta a giudicarti, a sentirti sbagliata.
Alle superiori la mia professoressa di diritto mi ha insegnato una cosa importante, che mi sono portata dietro per tutta la vita e voglio trasmetterla anche a te. Ricordo ancora come se fosse ieri quanto mi scocciasse dedicarmi ogni giorno alla lettura di almeno tre quotidiani e alle infinite raccolte dati sulle vicende economico, politiche e sociali del paese che rigorosamente non dovevano essere viste al tg, ma attraverso testate giornalistiche diverse. Lei ci diceva sempre che alla base dell’essere umano c’era l’intelletto, la capacità di poter formulare un pensiero proprio, poiché il nostro punto di vista nessuno avrebbe mai potuto portarcelo via e aveva ragione.
È attraverso lei che ho imparato l’importanza di esercitare i miei diritti come donna, come parte integrante di una società che non sempre ha un punto di vista uguale al mio, ma non per questo è di maggior valore. Si ha la tendenza a conformarsi alla massa, forse per senso di appartenenza, o perché di fatto abbiamo attinto solo a ciò che ci viene detto da qualcuno, sposandone la causa senza indugiare oltre, ma forse lo facciamo solo per paura.
All’inizio del mio percorso scolastico non ero certo appassionata di politica o di cosa accadesse nel mio paese, ma ho compreso con il tempo quanto in realtà mi fosse utile per diventare la donna che sono oggi. Formulare un pensiero mio, mi ha permesso di non dovermi adeguare alla massa, a smettere di lamentarmi per tutto ciò che non funzionava nella mia vita e andare a prendermelo da sola. Nessuno lì fuori, nemmeno le persone che più ti amano al mondo possono dartelo, poiché solo tu sei la protagonista della tua storia ed è proprio legittimandoti a formulare un tuo pensiero che inizi a esprimere la tua libertà, distinguendo ciò che è più giusto per te e soprattutto individuando i tuoi reali bisogni. Anche andando contro all’opinione altrui si può vivere in una società, si può essere amate e rispettate. Ci è stato fatto credere il contrario, ma la realtà è che se tu non sei la prima a credere in te stessa, nessuno lo potrà fare al posto tuo e formulare pensieri tuoi è il primo passo per rafforzare le proprie opinioni e, di conseguenza, la sicurezza verso le scelte che fai.
Amplia il tuo pensiero verso nuove possibilità
Si pensa che il fatto di vivere in una comunità di persone implichi il dovere di sottostare a certe regole comuni, ma il punto è proprio questo: scegliere come vivere la tua vita, così come stabilire le tue regole e soddisfare i tuoi bisogni hanno lo stesso diritto di esistere che hanno le esigenze altrui ed è per questo che non hai motivo di reprimerle.
Prova a pensare a cosa sta accadendo negli Stati Uniti: la Corte suprema ha cancellato la protezione del diritto all’aborto abolendo la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto negli Usa. Da adesso, dunque, i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia, ma così facendo hanno tolto la possibilità a tutte le donne americane di esercitare un sacrosanto diritto sul proprio corpo. C’è chi potrebbe dire che esercitare il diritto sul proprio corpo in questo caso andrebbe a ledere qualcun altro, ma non sono d’accordo. Credo che nessuno dovrebbe giudicare scelte come queste. Anche scegliendo di non esercitare il proprio diritto all’aborto si potrebbe ledere una futura vita che non avrebbe alcuna voce in capitolo sulla sua nascita e iniziare il suo percorso subendo le scelte di chi lo ha messo al mondo può creare molte più ferite di quanto si pensi. Se una donna non si sente di portare avanti una gravidanza, oppure è capitata in circostanze sfavorevoli che non permetterebbero al futuro nascituro delle condizioni di vita dignitose, perché mai dovrebbe subire imposizioni sulla sua scelta? Esistono talmente tante situazioni che a volte è quasi più facile proseguire una gravidanza piuttosto che interromperla prima che sia troppo tardi, ma facile non significa per forza giusto. Con questo non voglio entrare nel merito di chi è a favore o contrario alla questione, così come penso non sia importante se questa situazione ci riguardi direttamente o meno, perché umanamente credo che in ogni caso tutto questo si riflette anche su ognuna di noi.
Vorrei portare l’accento proprio su questa situazione negli Usa come esempio di circostanza esterna che non abbiamo deciso noi, ma su cui possiamo avere il controllo affinché ognuna possa fare la propria parte. Non mi occupo di politica o attivismo, ma queste tematiche mi toccano molto e ci tengo a parlarne proprio per darti degli strumenti utili per generare nuove consapevolezze e, perché no, magari stimolare un cambiamento partendo anche da una cosa piccola.
Il punto è che davanti a situazioni tanto grandi molte persone pensano di non avere alcun potere di cambiare le cose e piuttosto ci si lamenta del problema pensando che le cose resteranno sempre così, ma se invece ci sbagliassimo? Cosa accadrebbe se ognuno di noi facesse la propria parte? Sono fermamente convinta che anche quando pensiamo di non poter fare nulla da sole per cambiare una realtà in cui non crediamo, o che non ci piace, puoi comunque partire da te. Dopotutto, perfino un minuscolo granello di sabbia può sembrare insignificante, ma insieme agli altri crea spiagge meravigliose, semplicemente paradisiache. Tu hai il potere di partire da te, di scoprire quanto è grande la tua influenza se solo la lasciassi libera di esprimersi a dispetto di chiunque provi a fermarti. Se prima di oggi non lo hai mai fatto, c’è sempre tempo per cominciare e se qualcuno prova a sminuirti o schernirti, ricorda l’insegnamento della mia professoressa. Quell’insegnamento adesso è anche tuo.
Rischi e soluzioni possibili
Da situazioni simili è possibile notare come ognuna di noi reagisce diversamente. Ho riportato un fatto di attualità recente proprio per osservare insieme cosa potrebbe accadere se lasciassimo semplicemente che la vita ci accade. Come ti farebbe sentire?
Si tratta di una linea molto sottile, cominci a pensare di non avere il controllo su certe situazioni (come, ad esempio, la cancellazione di una legge che riguarda anche te) e ti ritrovi pian piano a lasciar andare tante altre cose, magari anche piccole in apparenza. Può iniziare sul posto di lavoro, dove il capo ti tratta male e pur di tenerti il posto lasci perdere, oppure accade nel quotidiano quando amici, partner o persone a te vicine propongono idee e tu accetti senza nemmeno chiederti cosa vorresti tu, o senza proporre tue iniziative. Tutto ciò comincia a divenire un’abitudine a cui nemmeno fai tanto caso fin quando non esplodi.
Improvvisamente non ti vanno più bene tante cose, vedi la tua vita negativamente e ti senti insoddisfatta. Sai di voler cambiare, ma non sai esattamente da dove partire e così si cominciano a tagliare rami secchi, si passa all’azione lasciando lavoro, relazioni, tutto ciò che ti sembra pesante in quel momento senza sapere effettivamente qual è il motivo di quell’insoddisfazione che è rimasta latente dentro di te tanto a lungo.
Ma non c’è solo questo. Accade spesso anche di rendersi conto di sentirsi insoddisfatte e di non fare nulla per cambiare le cose. Può avvenire per paura, per abitudine, ma quello che inizialmente ti ha portata a lasciare agli altri il controllo adesso ti fa credere di non averlo più ed è così che quella diventa la tua realtà.
È successo anche a me in passato ed è grazie alla mia esperienza e a quella maturata negli anni attraverso il mio lavoro che posso dirti con assoluta certezza che è possibile uscirne. Trovare la strada verso la tua indipendenza è possibile, poiché quando cambia la percezione di vedere la propria vita come qualcosa che ti accade e decidi invece di partire da te, dalle piccole scelte quotidiane consapevoli che fai, è proprio allora che stai riprendendo in mano la tua vita. Hai di nuovo il controllo per far succedere anziché subire. Manifesti il tuo immenso potere di creare e di vivere una vita su misura per te.
Ripensa a quel granellino di sabbia: la sua sola presenza ha valore, tu puoi ispirare chi ti sta attorno proprio per le tue scelte, per la donna che sei e non per quella che vorrebbero gli altri. Portando il focus su di te, puoi concentrarti su ciò che per te ha valore e ti permette di vivere una vita che vada al di là dell’ordinario. Goditi la straordinarietà che c’è dentro di te e manifestala nel mondo.
Ti accorgerai di quanto questo cambiamento impatta sulla qualità della tua vita, quanto educhi chi ti sta intorno a relazionarsi nel rispetto di chi sei davvero e, soprattutto, ti consente di fare la differenza a questo mondo. In ogni caso, se c’è qualcosa che non puoi cambiare da sola, puoi comunque decidere come reagire: subendo, o vivendo. Tu cosa scegli?
Come puoi realizzare la tua indipendenza
Riconosco che la situazione può sembrare troppo grande e complessa per essere risolta con bei discorsi e buona volontà, ma da qualche parte bisognerà pur partire, giusto? Il mio invito è proprio quello di non guardare alla meta nella sua interezza, bensì a quello che tu, nel tuo piccolo, come singola persona puoi fare nell’immediato. A questo proposito, ho pensato a tre semplici spunti che puoi seguire fin da subito.
Sii di esempio
A volte si pensa che la rivoluzione si possa ottenere solo con la forza e l’imposizione, ma si può combattere anche in altri modi, scegliendo di mettere in pratica tutto ciò che vorremmo vedere nel mondo e non avere paura di dire la propria opinione o esprimere dissenso verso qualcosa che non ti appartiene. Comincia da te e dai tuoi valori: cosa ti permette di esprimere la tua luce? Ti basta solo cominciare per mostrare a chi ti sta intorno come fare. Magari ci sarà qualcuno che storcerà il naso di fronte a una modalità che non conosce, ma nel lungo termine ti accorgerai quante persone sei stata in grado di influenzare grazie al tuo esempio.
Formati e informati
Mi sento una grande sostenitrice di questo punto, la formazione ti permette di acquisire nuove conoscenze e imparare concetti in grado di ampliare la tua mente e il tuo pensiero. Seguire dei corsi non serve solo a chi lavora, ma anche a chi desidera evolvere sé stessa esplorando la propria crescita personale. Inoltre, è il modo perfetto per conoscere persone simili a te e rafforzare il tuo intento verso uno stile di vita giusto per le tue esigenze e aspirazioni. La formazione è alla base della crescita e allena la tua capacità di mettere in dubbio ogni cosa, traendo le informazioni più utili per crearti un’opinione tua su qualunque argomento, anche politico! Ogni cittadino dovrebbe imparare a farlo e anziché pensare che “tanto un singolo voto non cambierà la situazione” potrà entrare in una prospettiva dove la voce di ognuno conta e noi la facciamo sentire.
Esprimi il tuo punto di vista
Attraverso la formazione e l’informazione svilupperai il tuo senso critico e un punto di vista autentico con chi sei davvero. Tutto ciò potrai esprimerlo liberamente, consapevole del fatto di averlo rafforzato nel tempo e, di conseguenza, la paura iniziale di esprimere il tuo pensiero affievolisce facendo strada al tuo potere di esprimere i tuoi valori più profondi.
Se non sai da dove partire, ho qualcosa che può fare al caso tuo! Ho creato un workshop gratuito dove ho inserito strumenti utili per la tua evoluzione come Strong woman. Lo trovi qui e, se ti va, puoi anche raggiungerci nel gruppo segreto, anche quello è gratuito! Ti aspetto lì, con amore.